La curcuma, lo zafferano orientale, o delle Indie, è una spezia dai mille benefici: anticolesterolo,disintossicante e epatoprotettrice.

 

La pianta della curcuma, delle Zingiberaceae, non supera il metro di altezza. Le radici crescono su fusti carnosi chiamati rizomi, dai quali si sviluppano foglie che possono raggiungere il metro di lunghezza. Originaria dell’Asia meridionale è oggi coltivata anche in Indonesia, Hawai e Costarica. Il rizoma viene ripulito dalle radichette, bollito per ore e essiccato; segue la polverizzazione. La curcuma, come poche altre spezie, mantiene le sue proprietà anche se conservata in polvere. Il sapore è speziato, amarognolo e piccantino. Oltre che alimento, è un colorante alimentare usato in bevande, prodotti da forno, gelati, biscotti, salse ecc. La chimica della curcumina è nota, ma non lo sono tutti i componenti della radice.

Curcuma e medicina ayurvedica: antinfiammatorio e epatoprotettore

Nella medicina ayurvedica, da sempre, la curcuma, viene utilizzata come antinfiammatorio, come epatoprotettore, per purificare il sangue, come antiossidante e antisettico. Gli impacchi di curcuma, nella tradizione, vengono utilizzati per le malattie della pelle, quali: acne, orticaria, eczemi e micosi e nella disinfezione di ferite.

Le proprietà della pianta sono dovute principalmente all’olio essenziale e alle sostanze coloranti, fra cui la curcumina.

La curcumina è un colorante alimentare, usato per conferire il colore giallo (per questo è chiamata zafferano delle Indie) e siglato dalla normativa europea con la sigla E100.

Gli studi effettuati sulla curcumina, hanno evidenziato una vasta potenzialità terapeutica e preventiva: antinfiammatoria, antiossidante, antiartritica, anti-ischemica e antitumorale, questi sono solo alcuni degli effetti suggeriti dalla ricerca.

Protegge il fegato. Evidenziato l’effetto coleretico, cioè stimola la produzione della bile con conseguenti effetti digestivi, anche a piccole dosi.
Riduce il colesterolo e l’ipertensione perché previene la coagulazione del sangue estendendo i benefici anche al sistema cardio-vascolare. Sul Journal of Cardiology sono stati resi noti dei risultati che mettevano in luce nei consumatori abituali di curcuma una riduzione di rischio di attacchi post-operatori al cuore. E’ stato osservato una diminuzione dei livelli di fibrinogeno nel sangue, con conseguente minor rischio di trombi.
Alcune ricerche hanno evidenziato, sui diabetici, una riduzione degli zuccheri nel sangue. E’ stata pubblicata di recente una review in cui viene passata in rassegna la letteratura esistente sulle applicazioni della curcumina nel diabete (circa 200 articoli su ricerche “curcumina e diabete”) e altre complicanze diabetiche come disturbi epatici, nefropatie, malattie vascolari, disturbi pancreatici… l’interesse è vivo e concreti i risultati.
Herpes simplex. Interferisce con la replicazione del virus.
Antiossidante. Agisce come spazzino sui radicali liberi, favorendone l’eliminazione, quindi l’azione è antinvecchiamento a tutti i livelli.
Morbo di ALZHEIMER. Per il suo potere antiossidante, inibisce l’accumulo di sostanze distruttive per il cervello, che producono i sintomi della malattia, favorendo l’eliminazione di quelle esistenti. Esami condotti dal CNR, dall’Università di Pavia e dal Chemical College di New York, confermano l’azione antinvecchiamento sul cervello della curcuma, che contrasterebbe i disturbi neurovegetativi. E’ stato inoltre osservato che sindromi come l’Alzheimer e il Parkinson, riportano un’incidenza minore dove è più alto il consumo della spezia.
Antitumorale. Sono avviati numerosi studi volti a dimostrare l’effetto anticancerogeno. Gli antiossidanti, è risaputo, svolgono azione antitumorale e uno studio made in USA, ha rilevato che la curcuma rallenta la crescita del melanoma favorendo la morte delle cellule tumorali. L’effetto benefico, esteso al tumore alla prostata, aumenta introducendo altre verdure, come il cavolfiore e i broccoli, noti antitumorali.

Rafforza il sistema immunitario, attivando la codifica di una proteina in grado di svolgere azione battericida. Gli autori dello studio, pubblicato sul Journal of Nutritional Biochemistry, ritengono che un consumo regolare possa aumentare le difese immunitarie contro le infezioni gastrointestinali. L’intestino rappresenta il fronte immunitario più importante dell’organismo, contiene l’80% delle cellule immunitarie, ecco spiegato il motivo dell’importanza nel migliorare la sua azione. Il National Cancer Institute ha annoverato la curcuma come alimento in grado di prevenire l’insorgenza dei tumori intestinali..
Uno studio iraniano ha evidenziato l’aumento dell’azione antibatterica di alcuni antibiotici, in concomitanza all’assunzione di curcumina, contro lo Staphylococcus aureus.
HIV. Recentissima è la notizia che la curcuma rallenterebbe il virus per la sua azione antiossidante.
Alcuni studi dimostrano l’efficacia e i benefici in caso di stress, ansia e depressione.
La curcuma da  beneficio in quelle malattie che si manifestano con un’infiammazione, come l’artrite o la psoriasi. La sua azione, immunostimolante e preventiva di alcune patologie, è dovuta al potere antiossidante e antinfiammatorio e questa è, probabilmente, la ragione del suo successo. Contiene una percentuale di antiossidanti naturali maggiore rispetto ad altri vegetali ed è quasi priva di effetti collaterali.

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Rosanna
Naturopata e Consulente del Benessere Eliosnatura, si occupa di alimentazione, cura della persona e di patologie mediche attraverso l'uso di prodotti del tutto naturali. Il suo punto di forza è il binomio “alimentazione e buona salute”, fattore sottolineato dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) che considera nutrizione adeguata e salute diritti umani fondamentali.

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