Il colesterolo è un composto organico appartenente alla famiglia dei lipidi steroidei. Nel nostro organismo svolge diverse funzioni biologiche, importanti ed ESSENZIALI:
è un componente delle membrane cellulari, di cui regola fluidità e permeabilità;
è il precursore della vitamina D, dei sali biliari e degli ormoni steroidei, sia maschili che femminili (testosterone, progesterone, estradiolo, cortisolo ecc.).
Nonostante questo ruolo biologico di primo piano, quando il colesterolo circola nel sangue in concentrazioni superiori alla norma si trasforma in un acerrimo nemico della nostra salute.
La maggior parte del colesterolo presente nell’organismo viene prodotto dal fegato, mentre il resto è introdotto con gli alimenti. Entrambi, tuttavia, si ritrovano nell’intestino.
Il colesterolo, una volta assimilato, viene trasportato nel il sangue attraverso le lipoproteine (HDL e LDL) per poi ritornare nel fegato, dove la sua funzione è la formazione dei sali biliari in modo da rendere le sostanze contenute negli alimenti meglio assimilabili dall’intestino.
Questo “viaggio” del colesterolo (dal fegato all’intestino, nel circolo sanguigno e poi di nuovo al fegato) si può ripetere più volte, tanto che si parla di “ricircolo” enteroepatico del colesterolo.
Avere il colesterolo alto può essere causa di malesseri legati al sistema cardiocircolatorio. Livelli elevati nel sangue di questa sostanza possono rappresentare fattori di stress per quanto riguarda patologie come infarto, ictus e arteriosclerosi.
Il colesterolo entro certi limiti è necessario allo stesso metabolismo del corpo umano. Questo perché risulta indispensabile per la costituzione delle membrane cellulari e la crescita/divisione delle stesse cellule. In più consente al fegato di produrre la bile e viene impiegato per la sintesi di ormoni steroidei come testosterone, aldosterone ed estradiolo.
Gli alimenti ad alto contenuto di colesterolo sono quelli di origine animale, generalmente ricchi di grassi saturi come uova, burro, carni, salumi, formaggi ed alcuni crostacei.
Circa l’80-90% del colesterolo totale viene prodotto autonomamente dal nostro organismo, soprattutto dal fegato ma anche dal surrene e dalle ghiandole sessuali. Ciò spiega come mai in alcuni soggetti, nonostante un alimentazione equilibrata e un regolare programma di attività fisica, i livelli di colesterolo permangano elevati. Quando la produzione endogena è fisiologicamente elevata, come in questi casi, si parla di ipercolesterolemia familiare.
Qualunque sia la sua origine l’ipercolesterolemia è caratterizzata da una concentrazione di colesterolo nel sangue (colesterolemia) superiore al valore normale.
Essendo il colesterolo un lipide, è scarsamente solubile in acqua e per essere trasportato nel torrente circolatorio necessita, pertanto, di legarsi a specifiche lipoproteine. Il colesterolo si lega sopratutto alle lipoproteine a bassa densità o LDL (il cosiddetto colesterolo cattivo). Si calcola infatti che circa il 60-80% del colesterolo totale sia legato alle LDL.
Il colesterolo in eccesso legato a tali lipoproteine tende ad accumularsi sull’endotelio delle arterie, formando aggregati sempre più densi fino a generare delle vere e proprie placche, dette ateromi.
Queste placche fanno perdere la naturale elasticità delle arterie e possono causare gravi danni soprattutto al cuore (infarto) o al cervello (ictus) .
Il colesterolo buono è invece rappresentato dalle HDL (lipoproteine ad alta densità) che ripuliscono le arterie catturando il colesterolo in eccesso e trasferendolo ai tessuti (soprattutto al fegato), dove viene smaltito.
Più è alto il livello di HDL nel sangue e minore sarà il rischio di sviluppare l’aterosclerosi e tutte le altre conseguenze negative dell’ipercolesterolemia.
In virtù di questa loro caratteristica, negli ultimi anni il ruolo delle HDL è stato rivalutato in maniera importante, tanto che oggi si ritiene più significativo il rapporto tra HDL e LDL, rispetto al valore del colesterolo totale.
In genere il colesterolo “buono” (HDL) non dovrebbe essere inferiore al 30% del colesterolo totale (LDL + HDL). Un altro parametro, detto indice di rischio cardiovascolare, mette in relazione il colesterolo totale con le HDL. Se tale rapporto è superiore a 5 nell’uomo e a 4,5 nella donna, il paziente è considerato a rischio.
Colesterolo alto: 10 cibi da evitare
- Carni grasse e insaccati: in caso di consumo di carne preferire tagli magri, per quanto riguarda gli insaccati preferire quelli poveri di grassi o ai quali la parte grassa possa essere rimossa con facilità (es. prosciutto crudo);
- Interiora: fegato, reni, polmoni, cervello sono tutte parti animali dall’elevato contenuto di colesterolo;
- Condimenti e grassi di origine animale: strutto, lardo, margarina da grassi animali e altri condimenti similari;
- Latte e yogurt: il latte intero rappresenta, così come lo yogurt non scremato, una fonte importante di colesterolo. Meglio quindi optare per le varianti povere di grassi come quella scremata o parzialmente scremata. In alternativa è possibile scegliere il latte di riso, di mandorle o di soia;
- Burro e formaggi: I latticini in genere contengono elevati livelli di colesterolo, opportuno quindi consumarli con moderazione o eliminarli del tutto;
- Oli vegetali saturi: da evitare l’olio di palma e quello di cocco;
- Uova e prodotti lavorati: le uova e i prodotti che le contengono sono da evitare, pasta all’uovo compresa. Va precisato tuttavia che sono alimenti che possono essere assunti in maniera saltuaria, con un limite però di 1-2 volte a settimana;
- Frutta esotica: meglio evitare, in caso di colesterolo alto, il consumo di avocado e noci di cocco;
- evande alcoliche e cibo spazzatura: l’apporto di colesterolo offerto da questi alimenti e bevande risulta eccessivo oltre che dannoso per la salute sotto molteplici aspetti. Evitare soprattutto cibi fritti e con eccesso di grassi;
- Caffè: il rapporto tra caffè e colesterolo risulta influenzato spesso dalla qualità del prodotto. In caso di consumo scegliere polveri di qualità e meno ricche in caffeina, limitandosi in ogni caso ad un massimo di 3 tazzine al giorno.
Rimedi naturali, attività fisica
Contro il colesterolo è bene tenere il proprio corpo in esercizio, senza però l’obbligo di allenamenti troppo intensi. Sarà sufficiente un’attività fisica moderata, ma regolare.
Una camminata all’aria aperta di almeno 30 minuti (meglio 60′), almeno tre volte a settimana. Utile anche il ricorso alla pratica yoga come la rinuncia a vizi nocivi come quello del fumo.
Bere molta acqua, almeno due litri al giorno, ridurre lo stress e dormire molto.
Il riso rosso fermentato
Il riso rosso fermentato, è ottenuto dalla fermentazione del comune riso da cucina (Oryza sativa), ad opera di un particolare lievito, chiamato Monascus purpureus o lievito rosso. Questo riso, che deve il suo nome alla caratteristica colorazione, rappresenta un componente tradizionale della medicina tradizionale cinese ma è molto conosciuto anche in occidente per le preziose virtù ipocolesterolemizzanti.
L’enorme interesse scientifico che circonda il riso rosso è legato alla presenza di Monascus purpureus; durante la sua attività fermentatrice, questo lievito si arricchisce infatti di un gruppo di sostanze, denominate monacoline. Tra queste spicca la monacolina K in grado di inibire la HMG-CoA reduttasi, che rappresenta un enzima chiave nella biosintesi del colesterolo.
Dal momento che i suoi livelli plasmatici dipendono soprattutto da questa via biosintetica (e solo in misura minore dalla dieta), l’integrazione con riso rosso fermentato si è rivelata efficace per normalizzare i livelli di colesterolomia totale plasmatici, colesterolo LDL e trigliceridemia.
Pino Marittimo
Il Picnogenolo, estratto dalla corteccia di Pino Marittimo, con grandi proprietà antiossidanti.
Nel corso degli ultimi anni molte ricerche sono state condotte sul Picnogenolo ed è emerso che la sua efficienza si lega a importanti attività antiossidanti, antinfiammatorie, antiallergiche, anticoagulanti e antitrombotiche.
Negli ultimi anni sono stati pubblicati più di 170 studi scientifici che ne sottolineano la sicurezza e le proprietà benefiche. In particolare:
Per sistema circolatorio e cardiovascolare.
Le proprietà ascritte al picnogenolo sono principalmente antiaggreganti piastriniche e capillarotrope: preserva il collagene dei capillari sanguigni dall’azione lesiva dell’enzima elastasi. E’ utile dunque per il trattamento di malattie cardiovascolari (aterosclerosi, cardiopatia ischemica ecc.), e nei disturbi della circolazione periferica, come l’ insufficienza venosa e le sue manifestazioni (gambe stanche e pesanti, pruriti, gonfiori, edemi, fragilità capillare, ecc). Costituisce un sostegno naturale ai vasi sanguigni e ai capillari anche contro i danni causati dall’esposizione prolungata ai raggi solari.
Il riso rosso fermentato e il Pino Marittimo sono degli ingredienti contenuti nel Colbeta, integratore alimentare che ha la virtù di contribuire a ridurre il livello di colesterolo nel sangue.
Può essere utile per un’azione di depurazione del fegato, il Livarin che contiene: il cardo mariano, Silimarina e carciofo; libera da scorie e tossine il nostro organismo quando è affaticato e rinnova i tessuti logorati dagli eccessi.
Indispensabile integratore che non deve mancare nel percorso di ripristino dei valori del colesterolo è l‘Omega-3 , di cui già ho ampiamente parlato in mio articolo precedende.
Per qualsiasi altra infomazione o curiosità , contattami sarò lieta di aiutarti.
Naturopata e Consulente del Benessere Eliosnatura, si occupa di alimentazione, cura della persona e di patologie mediche attraverso l’uso di prodotti del tutto naturali. Il suo punto di forza è il binomio “alimentazione e buona salute”, fattore sottolineato dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) che considera nutrizione adeguata e salute diritti umani fondamentali.